🔴VALLE DEL SACCO: A CHE PUNTO SIAMO?

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Settembre 14, 2020

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In questi mesi, nonostante la pandemia da Covid-19 e nonostante il lavoro come Vicepresidente del gruppo parlamentare del quale appartengo, non ho mai smesso di portare avanti il lavoro che svolgo come Portavoce, di concerto con tutte le Istituzioni locali e nazionali, al fine di tenere alta l’attenzione sulle tematiche di salvaguardia ambientale della nostra amata Valle del Sacco.

Da quando sono stata eletta non ho mai smesso di lavorare per ridare dignità alla nostra Valle: il mio impegno a dar seguito alle tante segnalazioni ricevute dai cittadini è volto a creare sempre di più la giusta cooperazione tra tutti gli interpreti dei poteri statali di controllo dei territori, al fine di favorire il ripristino di un ambiente sano per tutti, capace di garantire lo sviluppo di nuove economie sostenibili in territori da bonificare.

Capisco che i passaggi non siano immediati e semplici, protagonisti di una burocrazia paradossale a volte.
Facciamo quindi un piccolo punto della situazione : ripercorriamo insieme le tappe di questa battaglia verso la bonifica del SIN Valle del Sacco.

Dopo 15 anni di attesa, il 7 marzo 2019 è stato firmato l’accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio, in cui il Ministero dell’Ambiente rappresenta l’ autorità competente e la regione lazio soggetto attuatore. Possiamo dire che finalmente è partito lo studio epidemiologico:  960mila euro per la valutazione epidemiologica all’interno del Sin.

Ci sono sempre state interlocuzioni tra me e Il Ministero per capire l’iter dei lavori: il 6 marzo 2020, mi sono recata presso il Ministero dell’Ambiente per fare il punto sui lavori della Valle del Sacco, una pratica che ho portato avanti quotidianamente e da quando mi avete eletta. In quell’occasione, i tecnici del Ministero ci avevano spiegato il lavoro che stavano portando avanti, compreso l’atto di incontrare gli stakeholders e gli enti istituzionali nelle Conferenze dei servizi. Ho avuto il piacere di conoscere il nuovo Direttore della direzione Bonifiche, il quale ci aveva comunicato di essere in attesa di ricevere l’importante relazione semestrale da parte della Regione Lazio sull’avanzamento dei lavori, per cui avrebbero inviato una nuova sollecitazione in tempi rapidi.

In piena pandemia da Covid-19, esattamente il 30 Aprile, grazie ai circa 6 milioni di euro messi a disposizione dal Fondo di Sviluppo e Coesione per il Lazio e dal Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 del Ministero stesso, la Regione Lazio, soggetto attuatore dell’Accordo, aveva approvato le due delibere necessarie per dare attuazione al monitoraggio delle acque su tutti i comuni della Valle e alla caratterizzazione delle aree agricole sulle sponde del fiume Sacco.
Ho sempre richiesto che si passasse ai fatti anche per quanto riguardava l’affidamento e l’esecuzione dei piani di caratterizzazione delle aree previste dall’Accordo, atti fondamentali per procedere poi alla bonifica vera e propria dei siti contaminati, sui quali la Regione Lazio dovrà a breve relazionare al comitato di indirizzo e controllo presieduto dal Ministero dell’Ambiente.

Purtroppo però, agli inizi di Luglio, l’emergenza dovuta al Covid-19 ha causato la sospensione di tutti i procedimenti di bonifica non urgenti. Occorreva, tuttavia, recuperare il tempo perduto e velocizzare la conclusione di tutti quei procedimenti amministrativi avviati ben prima dello scoppio della pandemia, portandoli a termine senza che la necessità di fare presto vada a compromettere le verifiche sullo stato dell’ambiente e sugli impatti sanitari. Per questa ragione ho ritenuto necessario depositare un’interrogazione al Ministro dell’ambiente Sergio Costa per rappresentare una criticità che non doveva rallentare il grande lavoro svolto sia sulle aree pubbliche con l’accordo tra Ministero e Regione sia sulle aree private.

Aggiungo che nelle tre diverse linee guida (una per le procedure da seguire, una per le aree agricole e una per i permessi edilizi) , definite nel 2016, i privati possessori di aree all’interno del SIN devono seguire erano molto frammentate e poco chiare. Mi spiego meglio: mentre la parte di bonifica che ricade sotto la competenza statale va avanti in base all’Accordo di programma tra Ministero dell’ambiente e Regione Lazio, le aree private, che in altri SIN sono gestite da pochi soggetti, in questo territorio erano invece poco delineate. Per questo motivo, allora, ho ritenuto opportuno rappresentare al Ministro dell’ambiente Sergio Costa alcune proposte per avere delle nuove linee guida che potessero essere più adeguate in base alle criticità delle specifiche aree e della sostenibilità della tipologia di intervento, affinché alla semplificazione si proceda soltanto di pari passo con la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Bisogna guardare al futuro tenendo presente che, come l’economia circolare insegna: ambiente e sviluppo non sono un trade-off reciproco ma anzi vanno sempre più in simbiosi e la maggiore richiesta di prodotti e beni a basso impatto ambientale può essere un importante volano per il tessuto produttivo del nostro territorio.
Lo Stato c’è. E non smetto di lavorare seriamente per la bonifica della Valle, una terra che tornerà a brillare presto. Non c’è giorno che non si lavori da più fronti per accelerare la bonifica. Lo devo ai tanti cittadini che per anni sono stati abbandonati, lo devo a chi non ce l’ha fatta e ai nostri figli, la nostra speranza , che hanno tutto il diritto di crescere in un ambiente sano e salubre.

Non è stato facile, non lo sarà domani, non lo è tuttora. Ma fino a quando potrò, metterò tutta la forza, la determinazione, l’ecoresilienza affinché concretamente e letteralmente si dia respiro alla nostra Terra.