Categorie: Ambiente, ComunicatiPublished On: 2 Dicembre, 2018tag = , , , , ,

Piccoli interrogativi crescono: cosa ne sarà della SAF?

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Dicembre 2, 2018

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La corretta gestione dei rifiuti deve vedere come prima di tutto la riduzione, il riuso e il riciclo: investire soltanto in un impianto per il trattamento dei rifiuti indifferenziati, che senza un’ampia diffusione della raccolta porta a porta non riceverà mai soltanto frazioni secche di rifiuti, non presenta una soluzione a lungo termine e peserà sulle tasche dei cittadini. Allo stesso modo, trattare tutta la frazione organica proveniente da raccolta differenziata in un unico impianto biogas comporterà comunque il pagamento di una tariffa da parte dei comuni e dei costi di trasporto non trascurabili, problema certamente evitabile attraverso una rete di compostaggio di piccola taglia e diffusa in grado di far chiudere una buona fetta del ciclo dei rifiuti a chilometro zero per tanti piccoli comuni.

Occorre però specificare che vedere un’azienda come SAF mettere nero su bianco la politica sui rifiuti a livello di ambito provinciale, di fronte al totale immobilismo da parte della Regione, è un dato di fatto alquanto singolare. La Regione dovrebbe infatti sentire Province e Comuni per individuare le soluzioni migliori da inserire nel piano regionale di gestione rifiuti, incentivando tutte quelle soluzioni che portano ad una minore produzione di rifiuti e ad un maggiore riuso e riciclo, prima di pensare al recupero di materia in impianti.

Va inoltre ricordato che il piano dei rifiuti regionale non è stato aggiornato ed il destino di tutti gli impianti di gestione e trattamento o trasformazione è indissolubilmente legato ad esso, resta quindi un piano che potrà essere correttamente soppesato solo all’esito del piano di gestione regionale.

Dall’approvazione dell’ultimo bilancio SAF del 2017 risulta poi che la situazione generale mette a rischio la stessa continuità aziendale alle prese con problemi di riscossione: il piano presentato si basa quindi su una situazione che sottintende tanti problemi irrisolti con gli stessi soci, dei quali buona parte non ha espresso voto favorevole.

Essendo la Società Ambiente Frosinone una società pubblica, ogni eventuale errata gestione delle risorse potrebbe pesare sulle spalle dei cittadini e per evitare questo va gestita con maggiore sostenibilità, andando a limitare le perdite senza ricorrere a nuovi indebitamenti per investimenti rilevanti che potrebbero mettere a rischio l’erogazione del servizio.