Categorie: Ambiente, Oro BluPublished On: 10 Maggio, 2019tag = ,

Qualità delle acque del fiume Marta: le analisi sugli sversamenti e le attività svolte finora

DATA

Maggio 10, 2019

CATEGORIE
CONDIVIDI

Cronistoria dei fatti avvenuti

Evento critico del 18 febbraio 2018

Una moria di pesci si verifica a febbraio nel fiume Marta. Le analisi hanno evidenziato uno sversamento di sostanze provenienti da fertilizzazione di un’area sul fiume: tali liquidi hanno causato l’aumento delle domande chimiche e biochimiche di ossigeno (COD e BOD5) che sottraendo ossigeno disciolto in acqua hanno causato la moria dei pesci per ipossia.

Campionamenti di marzo 2018

I campionamenti effettuati nel mese di marzo 2018 hanno riscontrato livelli nuovamente nella norma e quindi la possibilità di tornare a usare l’acqua per uso agricolo. Rimangono tuttavia elevati livelli di escherichia coli e streptococchi (nell’ordine di diverse migliaia di unità formanti colonia), tipico di scarichi idrici urbani non adeguatamente depurati.

Campionamenti di aprile e maggio 2018

Le nuove analisi hanno rilevato un peggioramento della qualità dell’acqua del fiume. Prevalentemente a monte (lago Bolsena), e meno a valle dove il Marta incontra il torrente Traponzo (a Monte Romano), che a sua volta riceve dal torrente Leia, che a sua volta riceve dal torrente Urcionio (da Viterbo tuttavia a volte con problemi di inquinamento anch’esso, dotato di un ramo a cielo aperto e un ramo che passa addirittura in alcuni tunnel sotto la città fino a porta Faul nei quali durante la guerra venne ricavato un rifugio antiaereo – breve nota per curiosità storiche).

Cause

Mentre la moria di pesci sembra essere stata causata da fertilizzanti (valori 20 volte maggiori in prossimità dell’azienda agricola responsabile) la presenza di batteri fecali è data da una scarsa capacità di depurazione degli impianti di Marta e Tuscania, così come del punto di sollevamento n.20 sul lago di Bolsena della conduttura circumlacuale. Altro punto critico è la stazione di sollevamento n.8 della circumlacuale con elevati valori di fosforo e azoto ammoniacale.

Il monitoraggio

La rete di monitoraggio periodico non è altro che una serie di 3 punti del Marta sui quali ogni mese Arpa Lazio preleva dei campioni di acqua. In alcuni casi vengono svolti campionamenti ulteriori in prossimità di situazioni critiche come nel caso dell’azienda agricola. Ulteriori punti di controllo sono previsti nei vari torrenti come il Traponzo e l’Urcionio, oltre che naturalmente al lago.

Le relazioni di Arpa Lazio al Prefetto di VT

Le analisi di Arpa hanno dato origine a diverse relazioni ambientali redatte per il Prefetto di Viterbo che ha chiesto in diverse occasioni di avere riscontri circa lo stato delle acque e della biodiversità di lago e fiume arrivando anche ad aprire un tavolo tecnico ad hoc.

In questi rapporti è stato evidenziato che il continuo peggioramento dei valori di ossigeno disciolto può mettere in pericolo la biodiversità, così come anche la balneabilità può essere messa a rischio dagli elevati valori di batteri fecali.

Interrogazioni e atti vari

Diversi sono stati gli interventi mirati a ripristinare la situazione. Bolsena rientra tra i casi riportati nelle procedure di infrazione UE per mancata o insufficiente depurazione delle acque reflue urbane e ci siamo subito attivati per far accelerare i tempi di completamento di depuratori e rete fognaria.

Abbiamo incontrato anche il Prefetto di Viterbo per conoscere la situazione nel dettaglio visto il suo interesse alla vicenda.

Abbiamo raccolto numerosi dati e rapporti ARPA sugli sversamenti,nonché le analisi sui 3 punti del fiume Marta e affluenti dal 2017 ad oggi.

Abbiamo presentato una interrogazione immediata in merito alle tempistiche e alle modalità previste dalla Regione Lazio per completare la rete e il depuratore alla quale il Ministero dell’Ambiente ha risposto che in seguito alle osservazioni ricevute la Regione Lazio ha provveduto a sistemare innanzitutto le perdite della rete circumlacuale e a preparare una variante al progetto del depuratore sul Marta che altrimenti sarebbe risultato essere sottodimensionato e non adatto a depurare tutte le acque in ingresso;

Ricordiamo anche che abbiamo spinto insieme ai nostri Regionali in commissione ambiente per maggiori tutele sugli scarichi idrici dai depuratori nell’aggiornamento del PTAR (Piano di Tutela delle Acque Regionale), evitando la comparsa di deroghe ai limiti di legge in caso di situazioni straordinarie.