Categorie: Ambiente, ComunicatiPublished On: 10 Luglio, 2019

APPROFONDIMENTO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI FROSINONE

DATA

Luglio 10, 2019

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In questi momenti a Roccasecca presso la sede comunale è in corso un incontro con il coordinamento dei sindaci per le politiche ambientali ed emergenza rifiuti del Basso Lazio. Sono in Aula e non potrò essere presente. Ma ho ritenuto opportuno comunque inviare i miei approfondimenti sui temi oggetto dell’invito per contribuire in maniera costruttiva alla discussione.

Ho provveduto ad affrontare le questioni suddividendole in tre categorie:
➡️gestione dei rifiuti solidi urbani
➡️ impianti RIR di cui alla direttiva Seveso
➡️ impianti asserviti alla differenziata nonché alla gestione dei rifiuti speciali.

Gestione dei rifiuti solidi urbani

Nell’ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 4 luglio 2019, che ben conosciamo, sono state aumentate le disponibilità che i gestori di impianti di Trattamento Meccanico Biologico e di Trattamento Meccanico devono fornire nell’accettazione dei rifiuti indifferenziati in ingresso per far fronte al maggiore apporto da Roma Capitale. Vi segnalo però che la Frazione Organica Stabilizzata in uscita dagli impianti potrà essere conferita presso la discarica di Colle Fagiolara a Colleferro come confermato anche dal gestore Lazio Ambiente, senza appesantire la gestione ordinaria degli altri ATO.
Comprendo le preoccupazioni per la gestione straordinaria del ciclo dei rifiuti svolta secondo quelle deroghe ad hoc di cui all’ordinanza, specialmente se il caos deriva da manutenzioni programmate ma non debitamente coordinate dalla Direzione Regionale Competente. Occorre tuttavia essere altrettanto preoccupati per la gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti. Nelle Linee Strategiche Regionali di Gennaio 2019, propedeutiche all’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, nonché nei verbali di cabina di regia per l’aggiornamento del Piano, si legge per quanto riguarda l’incenerimento che:

  • circa il 30% del CDR/CSS prodotto dagli impianti di trattamento viene incenerito in impianti regionali (San Vittore)
  • il restante CDR/CSS, corrispondente al 25% dei quantitativi in uscita, viene incenerito presso impianti fuori regione
  • nel caso fosse necessario, qualora non si raggiungesse il 65% di raccolta differenziata o non si riuscisse a convertire i TMB in impianti per il recupero di materia (compound di Colleferro al posto dell’ex inceneritore), “la Regione potrebbe valutare di aggiungere un’ulteriore linea all’impianto di San Vittore”.

Per quanto concerne invece le discariche, le medesime linee strategiche individuano per il 2020 un’insufficienza di volumetrie. Per scongiurare questi scenari, serve disporre delle risorse necessarie ad attuare una pianificazione seria e credibile:

  • Prevenire la produzione di rifiuto urbano;
  • Estendere sistemi di raccolta puntuale in tutto il territorio provinciale;
  • Successivamente alla raccolta puntuale, applicare anche una tariffazione puntuale;
  • In vista della raccolta differenziata, provvedere almeno alla raccolta duale dei rifiuti separando frazioni secche dalla frazione organica, riducendo così i conferimenti in discarica;
  • Gestire dove possibile il recupero della frazione organica in loco, tramite compostaggio di comunità.

Sulla gestione degli odori prodotti dagli impianti, ho depositato io stessa un progetto di legge in materia (n. 1440). Lo schema concerne la definizione di molestia olfattiva, la prassi da seguire in caso di impatti eccessivi, i limiti all’emissione e i limiti al recettore.

Impianti a Rischio di Incidente Rilevante (Direttiva Seveso)

Per quanto concerne invece gli impianti a rischio di incidente rilevante (RIR) di cui al D.Lgs. 105/2015 (o anche Seveso Ter) occorre sottolineare la presenza di 19 impianti nella provincia di Frosinone. Ognuno di questi impianti dovrebbe dotarsi di un piano di emergenza esterna (P.E.E.) di concerto con la Prefettura, mentre quelli di competenza statale (di soglia superiore, ossia che trattano sostanze pericolose in quantità maggiori alla soglia dettata dalla direttiva Seveso) devono inoltre provvedere al piano di emergenza interna. Per gli impianti di soglia inferiore, di competenza regionale, è stato recentemente redatto dalla Regione Lazio (DGR 137/2018) un piano delle ispezioni. Tale piano ha individuato una frequenza quinquennale di ispezioni ordinarie per tutti gli impianti della provincia di Frosinone: la frequenza più bassa possibile (poteva essere triennale o quadriennale) nasce in funzione di diversi parametri, tra i quali la segnalazione di problematiche di varia natura, incidenti e near miss (quasi incidenti). In tale contesto, sarebbe opportuno verificare da parte delle amministrazioni se eventuali segnalazioni fatte in passato siano state prese in considerazione nella stesura del documento.
Impianti di soglia superiore, di competenza ministeriale:

  • Arkema Srl Anagni (DN026) di Anagni
  • Brenntag SpA (DN030) di Anagni
  • Simmel Difesa SpA (NN057) di Anagni
  • Overgas Srl (NN087) di Frosinone
  • Energas SpA (NN005) di Supino
  • Impianti di soglia inferiore, di competenza regionale:
  • Rivoira Gas Srl (DN029) di Anagni
  • Distillerie Bonollo (DN038) di Anagni
  • Esplosivi industriali SAS (NN046) di Anagni
  • Distillerie Bonollo (osteria della Fontana, NN085) di Anagni
  • Viscolube (DN005) di Ceccano
  • Thermogas DT Srl (DN034) di Ceccano
  • Henkel Italia Srl (DN018) di Ferentino
  • Gingas Srl (NN052) di Frosinone
  • Finmeccanica Spa (NN094) di Frosinone
  • Univar SpA (DN002) di Morolo
  • Chemi SPA (NN025) di Patrica
  • ACS SpA (DN037) di Pignataro Interamna
  • VS ITALIA SRL (NN074) di San Vittore del Lazio
  • ACEA Ambiente S.r.l. UL3 (NN106) di San Vittore del Lazio

Altri impianti asserviti alla raccolta differenziata e trattamento di rifiuti speciali

Si evidenzia poi la situazione relativa agli altri impianti di trattamento asserviti al recupero delle frazioni provenienti da raccolta differenziata e dei RAEE. Nelle tabelle che allego alla presente ho selezionato dal catasto rifiuti di ISPRA una serie di impianti, divisi per tipologia di autorizzazione, sui quali sarebbe opportuno verificare entro l’estate il rispetto delle prescrizioni di legge e specifiche caso per caso. Si tratta di cartiere, impianti di recupero RAEE, impianti che trattano plastiche o comunque materiali infiammabili che per incuria o dolo possono generare vasti incendi. In tal senso sarebbe opportuno spingere, in virtù delle novità introdotte in materia a dicembre 2018, per la realizzazione di piani di emergenza esterna (dei quali esiste già anche circolare ministeriale che ne definisce i contenuti minimi).