La risoluzione approvata dal Parlamento europeo sulla “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita” è un ottimo passo avanti per garantire ripristino, resilienza e un’adeguata protezione degli ecosistemi entro il 2050, come ci chiedono gli Accordi di Parigi.

La natura è in declino su scala globale a un ritmo senza precedenti. Sui circa 8 milioni di specie esistenti, un milione sono a rischio di estinzione (IPBES). Non abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati entro il 2020, e questo deve invitare ad una riflessione su scala globale. La nuova strategia deve affrontare in modo adeguato le cinque principali cause dei cambiamenti: cambiamenti nell’uso del suolo e del mare, lo sfruttamento diretto degli organismi, i cambiamenti climatici, l’inquinamento e le specie esotiche invasive.

Tutelare la nostra casa comune è un atto urgente e necessario, abbiamo bisogno di una legge europea sulla biodiversità e di precisi obiettivi vincolanti e bisogna supportare la creazione di un piano dell’UE di ripristino della natura finalizzato al recupero di almeno il 30 % della superficie terrestre e marina.
L’Italia può dare un grande contributo per dare risposte concrete ed efficaci e siamo già al lavoro per farlo in tempi celeri, approfondendo questi temi anche nei consessi internazionali che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi