Ho partecipato al dialogo di alto livello dell’assemblea Generale dell’ONU su desertificazione, degrado del suolo e siccità in occasione della giornata contro la desertificazione.

La crisi che stiamo vivendo ci impone di ripartire con un rafforzato spirito di collaborazione e con la consapevolezza che la salvaguardia del pianeta deve essere al centro dell’agenda politica.

La pandemia ha dimostrato che il benessere della specie umana, anche dal punto di vista sociale ed economico, è strettamente connesso al benessere degli ecosistemi: danneggiare le risorse della Terra mette a rischio la qualità della nostra vita, se non la nostra stessa vita.

E’ dunque essenziale dare priorità, nell’uscita dalla crisi, a conservazione e gestione sostenibile del territorio, anche per rafforzare la sicurezza alimentare e ridurre gli effetti della pandemia sulla povertà.

Per l’Italia il contrasto al degrado del suolo e la protezione della terra dalle minacce causate da cambiamenti climatici e sfruttamento delle risorse naturali rappresentano un obiettivo centrale, che abbiamo voluto concretizzare nel PNRR.

Puntiamo a integrare le azioni di tutela e ripristino del suolo degradato con le misure per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, nonché con quelle per la salvaguardia della biodiversità. Sosteniamo le “nature based” e “land based solutions” e stiamo lavorando per integrare la lotta alla siccità e alla desertificazione nelle principali pianificazioni settoriali, come quelle per la gestione delle risorse idriche e per l’assetto idrogeologico.

Sul piano internazionale, abbiamo sempre sostenuto la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione. L’Italia ha aderito sin dall’inizio ai programmi della Convenzione per la “Land Degradation Neutrality”.

Il tema del suolo e della desertificazione è anche un asse importante del programma della Presidenza italiana del G20,

imperniato sulle tre P: Persone, Prosperità e Pianeta.