ECONOMIA CIRCOLARE – UNA NUOVA “CATENA DEL VALORE” PER SOSTENERE IL DIRITTO ALLA RIPARAZIONE

DATA

Luglio 20, 2020

CATEGORIE
CONDIVIDI

La transizione dal modello di crescita lineare legata al “prendi, produci, usa, getta” ad un modello circolare consiste nell’aumentare progressivamente la permanenza dei beni e delle risorse nel sistema economico, riducendo nel frattempo la domanda di nuove materie prime.

Per fare questo serve mantenere il valore degli oggetti, incentivando tutte quelle pratiche finalizzate al reimpiego di essi o al recupero del valore intrinseco degli elementi che li costituiscono come materie prime seconde.

Le prime nuove “R” del paradigma delle 10R in Economia Circolare prevede infatti prioritariamente di puntare ad allungare la vita dei beni:
tramite la #riparazione e il ricondizionamento si può inoltre creare lavoro a livello locale, a fronte di un risparmio notevole rispetto a dover ricomprare i prodotti.
Sarà importante adesso favorire e semplificare la burocrazia per queste nuove attività, oltre che fornire sostegno affinché si possa generare un mercato consistente. E’ per questo che ho ritenuto necessario depositare un #progettodilegge per promuovere il reimpiego dei #beni ancora integri, la #riparazione e #supportare i centri specializzati diminuendo gli obblighi di legge e fornendo sgravi fiscali per gli utenti.
Se i beni non sono riparabili o ricondizionabili, è pur sempre possibile recuperare i materiali che li costituiscono. In un cellulare possiamo trovare in media quasi 100 volte l’oro che c’è nello stesso peso di materiale estratto da una miniera: dobbiamo quindi intercettare queste miniere nascoste in qualcosa di cui, ad oggi, vogliamo soltanto che disfarci quando si rompono o non garantiscono più le funzionalità che vorremmo avere.