INQUINAMENTO FIUME LIRI: AGGIORNAMENTI

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Settembre 10, 2020

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 La situazione che riguarda l’inquinamento del fiume Liri desta non poche preoccupazioni. Interessa due regioni, Abruzzo e Lazio, ed ora non riguarda più solo l’inquinamento di tipo industriale ma si è allargata ad un inquinamento di tipo biologico. Non mi stupisce il fatto, in quanto fin dall’inizio del mio mandato mi sono occupata del nostro oro blu e della situazione sulla depurazione, anche nella nostra provincia.
In particolare il Fiume Liri gli ultimi mesi è stato uno dei protagonisti del mio lavoro quotidiano.
Ripercorriamo un po’ di storia, per capire come mi sono mossa sul territorio negli ultimi mesi.
Il 6 aprile, in pieno lockdown, avevamo infatti segnalato ad ARPA Lazio la presenza di schiume nel fiume Liri, che causavano problemi ulteriori alla qualità delle acqua già minacciata dai reflui industriali. Pochi giorni dopo, spedivamo quindi una lettera alla presidenza e direzione di ISPRA riguardo la limitazione delle attività di controllo di ARPA Lazio durante il lockdown. Data l’urgenza e la gravità della situazione, ci sembrava doveroso muoversi con solerzia.
Il 20 aprile abbiamo poi fatto una nuova segnalazione e richiesta di campionamento delle acque per presenza sostanze oleose a Strangolagalli (FR) di cui abbiamo ricevuto riscontro da parte di ISPRA il giorno dopo. A partire dagli inizi di maggio, abbiamo effettuato una richiesta di accesso agli atti sulla relazione ARPA riguardante gli sversamenti nel fiume, al cui recepimento è seguita un’intensificazione di controlli sul Liri proprio di ARPA Lazio.
Il 9 luglio ho inviato una lettera al ministro dell’ambiente Sergio Costa per chiedere l’intervento del RAM (Reparto ambientale marino delle capitanerie di porto) nelle attività di controllo sul Liri, a partire dalla foce sino a a Capistrello, in Abruzzo, dove venivano registrati da mesi ulteriori sversamenti.
Un’attività di denuncia che non si fermerà di certo, e continuerò a monitorare attentamente quanto accade. La preoccupazione per le condizioni di salute del fiume, del nostro oro blu, dell’ambiente circostante e dei cittadini che lo abitano deve essere una priorità.