Categorie: AmbientePublished On: 4 Maggio, 2021

LE COMUNITÀ AL CENTRO DELLA TRANSIZIONE

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Maggio 4, 2021

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Parlare di transizione energetica vuol dire estendere il nostro punto di vista, includendo anche l’efficientamento energetico e il risparmio energetico.

Entro il 2050 l’Europa punta a diventare il primo continente a impatto zero sul clima. Entro il 2030 invece è previsto un taglio del del 55% delle emissioni climalteranti e il raggiungimento della quota pari ad almeno il 32% di energia rinnovabile sul totale prodotto e un miglioramento del 32,5% l’efficienza energetica degli edifici.

Il ruolo del PNRR é fondamentalmente:più di 5 miliardi sono investiti sulle energie rinnovabili, con l’obiettivo di incrementare la produzione e migliorare l’efficienza di rete.

La vera rivoluzione sono le comunità energetiche.

L’unione europea punta ad uno scenario nel quale al 2050 oltre 250 milioni di persone saranno sia produttori che consumatori, generando circa metà dell’energia rinnovabile disponibile in rete. Diventeremo dei “prosumer” in un mercato dell’energia elettrica sempre più “peer to peer”, ossia basato sullo scambio di energia.

Per le comunità energitiche il PNRR prevede un investimento di 2,2 miliardi di euro, che contribuirebbe ad una riduzione delle emissioni di gas serra stimata in circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

L’idea alla base delle Comunità energetica è quella di tenere insieme le più recenti innovazioni tecnologiche, che stanno generando nuove opportunità di sviluppo industriale e nuova occupazione. Un nuovo modello basato su produzione ed uso sostenibile dell’energia, prodotta da fonti rinnovabili, per la creazione di valore e rilanciare il territorio dopo l’emergenza sanitaria.

Il termine ‘comunità’ è fondamentale per una nuova identità culturale nella quale la produzione e il consumo di energia sono una responsabilità da sentire propria, facendola diventare parte della quotidianità e alimentando così il sentimento verso una maggiore sostenibilità.