Categorie: AmbientePublished On: 4 Luglio, 2023

Pniec avvolto nel mistero, da governo zero condivisione

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Luglio 4, 2023

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La bozza del Piano nazionale integrato energia e clima “che il governo ha trasmesso a Bruxelles qualche giorno fa continua a rimanere avvolta da un alone di mistero. A parte gli scarni cenni del ministro Pichetto Fratin forniti a mezzo stampa, registriamo da parte del governo un ‘modus operandi’ quanto meno discutibile e una totale assenza di condivisione con il Parlamento in merito alla rotta intrapresa. Il percorso lanciato dall’Ue nell’ultimo quadriennio, mettendo in sequenza Green Deal, Fit for 55 e RePower Eu, fa del Pniec lo strumento cardine per tratteggiare un nuovo modello di sviluppo e per centrare gli obiettivi che dovranno portarci alla neutralita’ climatica nel 2050.
Con una mozione a prima firma Sergio Costa il M5s si era raccomandato con il governo sulla necessita’ di tenere costantemente aggiornato il Parlamento, oltreche’ di coinvolgere imprese, istituzioni, sindacati e mondo della ricerca in modo da dare il loro contributo alla formulazione del piano – aggiungono le due parlamentari -. Il governo pero’ ha preferito procedere a testa bassa. L’effervescenza di Fratin sulle rinnovabili, non corroborata da numeri chiari e definiti, va di pari passo col solito occhiolino strizzato alle fonti fossili. Il mantra dell’Italia ‘hub del Mediterraneo’ del gas, che riporta in auge il proliferare di rigassificatori e gasdotti, e’ un segnale poco confortante, al pari delle solite parole al vetriolo contro il regolamento Ue sulle ‘auto green’. Se a questo aggiungiamo che il viceministro Gava parla di un ‘piano Fermi’ per rilanciare il nucleare, ci viene da pensare che il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Noi riteniamo opportuno che il ministro Fratin si debba confrontare con il Parlamento. Senza dimenticare che il M5s lo ha richiamato formalmente in audizione in commissione, al fine di chiarire certe sibilline posizioni tenute nel summit dei ministri dell’Energia Ue dello scorso 20 giugno. Riteniamo opportuno che sulle politiche ambientali si faccia un’operazione trasparenza. Perche’ a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca