Descrizione Progetto

Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

la discarica situata in Frosinone località Mola dei Muli – Le Lame, avente capacità stimata pari a circa 650 mila metri cubi, è stata gestita fino al 1997 dal comune di Frosinone per il conferimento dei rifiuti solidi urbani raccolti nella città. Dal 2001 al 2002 in virtù dell’emergenza rifiuti, la discarica venne riaperta per il conferimento dei sovvalli prodotti dall’impianto di trattamento rifiuti della Reclas s.p.a. (ora denominata SAF – Società Ambiente Frosinone s.p.a.);

dal 2002, a causa di questo sovraccarico, la discarica è stato inserita nel piano regionale bonifiche con altissima priorità di intervento, per poi essere inclusa nel sito di interesse nazionale (Sin) della provincia di Frosinone;

la discarica è uno dei siti interessati dalla procedura di infrazione n. 2077/2003 aperta dalla Corte di giustizia europea nei confronti dell’Italia;

la procura della Repubblica ha ottenuto dal gip del tribunale di Frosinone il sequestro preventivo della ex discarica, con decreto del 23 dicembre 2014, per il reato di cui agli articoli 113, 439 e 452 del codice penale, contestato ai vertici della società Ambiente Frosinone Spa, incaricata della gestione ordinaria della discarica. Secondo l’accusa a partire dall’anno 2006 gli indagati consentivano e, comunque, non impedivano che il percolato della discarica raggiungesse la falda acquifera sottostante, inquinandola con l’apporto di metalli pesanti;

l’impianto, essendo posizionato a circa 75 metri dall’alveo del fiume Sacco all’interno della fascia di rispetto dello stesso, è esposto al rischio di esondazione, in quanto sprovvisto delle necessarie misure di mitigazione atte a scongiurarne il contatto;

con l’accordo quadro tra Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero dell’economia e delle finanze e regione Lazio relativo alla bonifica dei siti inquinanti e gestione dei rifiuti (APQ8) sono stati stanziati circa 8,6 milioni di euro complessivi per la bonifica della discarica in questione;

in data 23 maggio 2017, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare scriveva che erano in corso verifiche dello stato ambientale di acque sotterranee e suolo;

è stato costituito, in data 23 gennaio 2017, un tavolo permanente di lavoro a titolo gratuito presso la stessa regione Lazio, con la partecipazione di Asl, Arpa e dipartimento epidemiologico;

il comune di Frosinone, con nota prot. n. 22780 dell’8 maggio 2017, comunicava a regione Lazio e Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare che volontà dell’amministrazione comunale era quella di pervenire a un intervento di landfill mining con costi stimati in circa 115 milioni di euro;

la discarica in questione è stata inserita all’interno del perimetro del Sin bacino del fiume Sacco con decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 21 novembre 2016, e costituisce grande pericolo ecologico a fronte di una situazione altamente instabile e di uno sfruttamento di gran lunga superiore a quello inizialmente previsto;

con nota del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 19538/STA del 19 settembre 2017, l’Ispra ha trasmesso le proprie valutazioni in merito alla necessità di procedere a integrazioni relativamente agli studi condotti per la determinazione dei valori di fondo nonché una valutazione preliminare in merito all’individuazione degli intervenni urgenti da porre in essere in via prioritaria, tra i quali risulta esserci anche l’ex discarica di Frosinone in oggetto –:

quali risultati abbia prodotto la campagna di indagini ambientali a cura degli enti di controllo competenti sulle matrici delle acque sotterranee e dei suoli;

quale valutazione sia stata fatta sulla proposta avanzata dal comune di Frosinone, anche in relazione al quadro generale della pianificazione futura di bonifica del sito di interesse nazionale sia in termini di tempi che di costi;

quali siano le iniziative previste, nonché il relativo cronoprogramma, al fine di procedere alla messa in sicurezza e alla bonifica dei terreni circostanti.
(4-00997)