Categorie: Diritto alla riparazione, economia circolarePublished On: 10 Maggio, 2021

CENTRI DEL RIUSO: L’ITALIA DELLE BUONE PRATICHE

DATA

Maggio 10, 2021

CATEGORIE
CONDIVIDI

In Italia il riuso vale 24 miliardi di euro l’anno (1,3% del PIL), occupa 80 mila addetti e consente di evitare 4,5 milioni di tonnellate di CO2. Se si considera che ogni cittadino europeo consuma in media 15 tonnellate di materie prime all’anno e produce circa 4,5 tonnellate di rifiuti è facile comprendere l’importanza del riuso e del riciclo. Allungare la vita degli oggetti per evitare il più possibile che diventino rifiuti è quindi la prima e fondamentale regola per passare ad un sistema di economia circolare funzionante.

Il riuso, la riparazione, la vendita di prodotti di seconda mano sono iniziative volte alla salvaguardia dell’ambiente ma sono anche i punti fondamentali per la strategia ambientale europea e il Green Deal. Un anello importante di questa filiera sono i centri del riuso. Un censimento ancora in corso ne conta 85, di cui quasi la metà in Lombardia (26%) e in Emilia-Romagna (20,8%), mentre le altre regioni più rappresentate sono Marche, Veneto e Toscana.

Nei centri del riuso la parola chiave è “sostenibilità ambientale”: ridurre i rifiuti promuovendo il riutilizzo in antitesi alla crescente diffusione, in moltissimi i settori, dell’usa e getta. Il riuso è sicuramente l’elemento fondante su cui basare la ripartenza post-pandemica del nostro Paese, dato il grande impatto che ha in termini ambientali, economici e sociali.

A tal proposito la direzione ministeriale competente, dopo i necessari confronti con ISPRA, ha preparato la bozza del decreto ministeriale per la preparazione al riutilizzo, previsto, in attuazione della direttiva quadro sui rifiuti, dal decreto legislativo 205/2010.

Come Ministero stiamo valutando la possibilità di emanare un decreto apposito per le apparecchiature elettriche ed elettroniche, dovendo verificare la rispondenza di questi beni rispetto a quei requisiti minimi di conformità che sono diventati più restrittivi rispetto a quando sono stati messi in commercio.