Il Presidente amava i giovani, credeva in noi. In ogni suo discorso spronava ad essere migliori.

Qui eravamo a Frosinone, nel 2015. In un bellissimo intervento in un convegno che avevamo organizzato sulle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio assieme all’associazione Caponnetto, ci ricordò con una forza incredibile (riesco a ricordare ancora la sua voce) che non é possibile accettare uno Stato che è debole con i forti e forte con i deboli.

Ed è proprio quello che stiamo cercando di fare, caro Presidente: rimettere al centro la giustizia sociale, stiamo cercando di costruire uno Stato che sia davvero la casa di tutti.

Manchi tanto caro Presidente. Manchi all’Italia. Manchi a me.

Abbiamo avuto la fortuna di ascoltarti tante volte, i tuoi insegnamenti perle rare, per la collettività, per il mio cuore.

Grazie, sempre.