Categorie: UncategorizedPublished On: 21 Marzo, 2021

Al Catolgreen Festival per parlare di efficientamento energetico, comunità solari e buone pratiche.

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Marzo 21, 2021

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Stamattina ho avuto l’onore di partecipare al #CatolgreenFestival organizzato dal Comune di Cattolica, che ringrazio, per parlare di efficientamento energetico, comunità solari e buone pratiche.
Sappiamo che l’AGENDA 2030 dell’ONU prevede tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, anche il diritto all’accesso all’energia per colmare la povertà energetica che oggi purtroppo è una realtà, basti pensare ai 50 milioni di uomini e donne che in Europa ad oggi non riescono a riscaldare la propria casa
Affinché avvenga questo quindi non possiamo parlare soltanto di fonti di energia, ma dobbiamo necessariamente estendere il punto di vista anche all’efficientamento energetico e al risparmio energetico.
La necessità di misure per efficientare anche le strutture pubbliche è però evidente: su questo fronte è di prossima approvazione l’aggiornamento della Strategia per la riqualificazione del parco immobiliare nazionale (STREPIN) per superare le barriere sia tecniche che finanziarie.
La Pubblica Amministrazione in questo contesto può e deve fare molto anche dal punto di vista dello sviluppo del mercato, sostenendo le nuove tecnologie più virtuose con acquisti verdi e facendo in modo che i propri appalti rispondano a Criteri Ambientali Minimi, i cosiddetti CAM: con questo meccanismo infatti il MITE può stabilire dei criteri che le imprese affidatarie dovranno rispettare per garantire una maggiore efficienza energetica, prodotti più eco-compatibili e una gestione più circolare delle materie prime.
Un ruolo centrale sarà data al cittadino finalmente parte attivo in questo processo e il tema della comunità energetica che estende il concetto di autoconsumo, spesso individuato oggi come qualcosa che possiamo fare soltanto da soli per le proprie case o in condominio. In realtà è assolutamente possibile sostenere una domanda locale di energia anche fuori dalle abitazioni consentendo una riduzione della domanda di energia dalla rete.
La transizione ecologica deve essere questo: una grande sfida e un’occasione visto che nel recovery fund ci sono più di 70 miliardi da investire vincolati su progetti verdi
Le scadenze temporali già fissate e i criteri di accettabilità pongono l’obbligo di guardare al futuro: in un mondo che è passato da avere tante risorse naturali e bassa disoccupazione ad avere poche risorse e tanta disoccupazione occorre assolutamente invertire la tendenza per concretizzare una vera equità sociale, economica e ambientale.