Stamattina presso la sede dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo ho incontrato il Direttore Paolo D’Ambrosio che ci ha ospitato, il Direttore dell’AMP di Torre Guaceto Dott. Alessandro Ciccolello, il Prof. Angelo Tursi Presidente della Commissione di Riserva dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti e il Dott.Vito Felice Uricchio Direttore dell’Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

È stato un confronto sincero e costruttivo. La condivisione e lo scambio diretto delle migliori pratiche e la cooperazione tra gli enti rimane la strada maestra per mettere a sistema le soluzioni migliori per le comuni criticità di chi opera nel settore, ed aiuta i territori a crescere in modo contiguo senza che nessuno rimanga indietro nel processo di sviluppo innovativo e sostenibile.

Le nostre aree marine protette sono scrigni essenziali per il recupero, la protezione e l’aumento della biodiversità degli oceani e per la protezione di habitat critici, specie e funzioni ecologiche. Ricordo che la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 è un piano complessivo, ambizioso e a lungo termine per proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi. Sempre sulla biodiversità il G20 giovedi scorso inoltre ha approvato la proposta di istituire un workshop su Nature-based Solutions (NBS) e Ecosystem-based Approaches (EBAs) per condividere esperienze, casi studio, storie di successo, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul potenziale dei due approcci per affrontare le questioni del clima, della natura e del degrado del suolo e del territorio e indagare potenzialità, benefici e impatti. L’obiettivo ambizioso eppure necessario rimane quello di garantire che almeno il 30% delle aree terrestri e marittime a livello globale sia conservato. E così vale per il nostro Paese e per il meraviglioso patrimonio che abbiamo.

Siamo già al lavoro per soluzioni concreto a breve, medio e lungo periodo.

Il mare è il nostro patrimonio blu:amiamolo