Sin Caffaro: 3 Milioni per il potenziamento della barriera idraulica
È stata raggiunta un’importante intesa tra la Procura di Brescia e la società Caffaro Brescia s.r.l. e il Ministero della Transizione Ecologicaal fine di garantire la messa in sicurezza del sito di interesse nazionale di Brescia. La società si farà carico a proprie spese, mettendo a disposizione 3 milioni di euro, dei lavori per il potenziamento del sistema di barrieramento idraulico esistente mediante l’aggiunta di nuovi pozzi di emungimento e nuovi filtri. I lavori dovranno iniziare entro la fine di ottobre e serviranno a limitare la diffusione dei contaminanti dallo stabilimento verso l’esterno in attuazione del principio “chi inquina paga”.
L’intesa è il frutto di un intenso lavoro politico e tecnico di dialogo e confronto, coordinato dalla Procura di Brescia, tra la Direzione generale risanamento ambientale del Mite, il Custode giudiziario e la società. Si sono espressi positivamente anche il Commissario straordinario delegato, che ha in corso le procedure per l’appalto dei lavori di bonifica del sito, e l’Arpa, Dipartimento di Brescia.
Nell’ottobre del 2020 il Ministero ha stipulato con il Commissario straordinario, la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Brescia, oltre al Comune di Castegnato e a quello di Passirano, un accordo di programma stanziando oltre 70 milioni di euro per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito di Brescia Caffaro, in danno ai soggetti responsabili della contaminazione.
A gennaio 2021 il ministro dell’Ambiente aveva ordinato a Caffaro Brescia, che ancora operava nel sito, e alle società individuate come responsabili della contaminazione o comunque tenute ad effettuare gli interventi di bonifica, di assicurare nell’immediato il mantenimento in esercizio di un efficiente barrieramento idraulico.
A febbraio 2021 il Gip del tribunale di Brescia ha disposto il sequestro preventivo dell’area industriale nella quale operava la Caffaro Brescia s.r.l. e la Procura di Brescia ha nominato quale Custode giudiziario dei beni sequestrati l’ingegnere Luciana Distaso, dirigente della Divisione che si occupa della bonifica dei siti di interesse nazionale della Direzione generale risanamento ambientale del ministero.
Entro la fine dell’anno è attesa la sentenza della Corte di appello di Milano che stabilirà l’ammontare dei costi di risanamento dei siti Caffaro, tra cui quello di Brescia, posti a carico degli altri soggetti individuati come responsabili della contaminazione.